martedì 11 dicembre 2007

sorge un uomo nuovo

sterminato mare di fango e argilla
rib(lob)olliva e ansimava(unf) e rimestava(blb)
in miliardi di punti si staccava
si plasmava si
si dava forma si
si scolpiva e(giuuu) si perdeva(aaa)
a volte una mano(5dita) a volte una gamba(muskkoli)
e poi giù(uuu)
di nuovo solo fango e argilla
e (shh)ilenzio
e quando riusciva a sollevarsi e a camminare
enorme
guardava imperioso a terra e dominava
immenso
così in alto da sembrare il cielo
più del cielo
ogni passo poderoso e grazioso
una musica

vigile orrenda e s($$$)educente
giungeva implacabile
mi-sch(hhh)iava il fango appena nato
con feci, denaro e a(rgg)vidità
e ancora $$$oldi, avidità e mmmerda
e tutto tornava come prima
(shh)ilenzio
rib(lob)olliva e ansimava(unf) e rimestava(blb)

piange(sob) ora la putrida guardiana(sgh)
perchè un uomo nuovo gli è s(wish)fuggito
- consolati: è uno solo
stridolurlo
- zitto servo! non capisci, è contagioso
piange(sob) ora la putrida guardiana(sgh)
l'uomo nuovo la guarda »–di–rit–to–> negli occhi
lei piang(uee)e
e ha pau(brr)ra

11 commenti:

Marinetti ha detto...

Bella compsizione, Getto.

Giovanni Getto ha detto...

nono.
bella la storia di william duncan, tutto il resto è una discesa.
dovrebbero esserci più persone così e il futuro sarebbe davvero dietro l'angolo.
hai malsopportato l'ode alle celle fotovoltaiche, immagino...

Marinetti ha detto...

Getto, non diciamoci bugie, il futuro non ci appartiene e, anche se fosse dietro l'angolo e noi svoltassimo quell'angolo, non rinosceremmo quel futuro come "il futuro". Sarebbe il nostro presente e come tale tedioso e uguale a sempre e uguale all'oggi. Il futuro è di chi sarà quando noi non ci saremo più.
L'ode alle celle fotovoltaiche è un pezzo difficilissimo che mi ha affascinato per il linguaggio ma anche per il contenuto; fa soffrire chi lo scrive e chi lo legge. Mi ha ispirato e conto di scriverne una versione a breve, spero.

Giovanni Getto ha detto...

non si possono dire verità sul futuro. visto che non è ancora accaduto, nel momento in cui se ne parla non è possibile verificarne lo stato di verità.
apparte i giochi logici, ti propongo di mettere in gioco questa tua forte affermazione perché è proprio il succo di ciò che più ti allontana dal ne(t)futurismo.
ti sottopongo a tal fine un nuovo gioco logico. se lasci cadere in campo gravitazione un oggetto e muori durante la caduta puoi ancora dire di aver determinato il posto dove quell'oggetto cadrà anche se in quel momento tu non ci sarai più? in questo senso sei padrone del tuo futuro, ma soprattutto se così non fosse, l'unica alternativa è sedersi e aspettare e questo non fa per noi.

Marinetti ha detto...

Giovanni, il netfuturismo non è roba per me da quando ho letto un delirante pseudo manifesto sulla scuola e da quando ho letto che esiste una lista "degli amici e dei nemici". Io non sono fatto per steccati o gabbie pensati da altri. Devo essere libero di rimanere dinamico sempre e ovunque.
Per quanto riguarda il futuro, è vero che non si possono dirne verità e per questo diciamo solo bugie.
L'uomo che pur morendo è padrone del futuro dell'oggetto lasciato cadere è un uomo non vivo che lascia un segno lillipuziano nel futuro del nulla. Giovanni: il futuro non c'è, ma c'è il futurismo, che è un anelito, non una certezza, né tantomeno un chilo di mele o di pere.

Giovanni Getto ha detto...

ok, ne prendo atto.
fondamentale divergenza di punti di vista, ma nessun problema ;-)
certo che per costituirsi movimento bisogna saper rimanere liberi in gruppo e non facile, ma neanche obbligatorio!
anche sulla progettualità vedo che abbiamo pareri molto divergenti. magari posto qualcosa in futuro per dettagliare il mio punto di vista: qui lo accenno.
'siamo' per cercare il nostro essere perfetto: l'uomo nuovo. 'creiamo' perché la nostra perfezione resti eterna, ovvero per darla al futuro.
buon tutto
gg

Marinetti ha detto...

Ma un movimento non può essere una casta, che accoglie solo gli ortodossi, altrimenti diventa automatico che ci sia un capo che decide chi è amico o è nemico. Ci dee essere un coinvolgimento simultaneo di menti eccellenti, ma non ne vedo molte in giro: leggo solo sbrodolamenti leggermente mitomani. Invece mi piacciono i tuoi scritti, quelli sì. Preferisco brevi scritti a lunghe pappardelle.
L'uomo nuovo: bella questione. Ti seguirò nei tuoi prossimi scritti.

Giovanni Getto ha detto...

benvenuto ai prossimi scritti, allora.
nessun capo, noi ci riuniremo attorno a delle idee. a una idea, in realtà, un pensiero, il pensiero neofuturista.
il pensiero lo formuliamo insieme, lo perfezioniamo insieme e lo manteniamo in dinamico mutamento e crescita.
nel farlo dobbiamo liberarci di quelle 'zavorre' che si divertono a gettare scompiglio e porre obiezioni senza apportare proposte o novità intelligenti, questo se ben ricordo fu il fatto che ti sconvolse.
brevi scritti o lunghe pappardelle? qui mi riapproprio della tua obiezione. nel movimento deve esserci posto per tutti, sia chi si esprime meglio con brevi racconti che chi si trova più a suo agio con pappardellone. in un movimento ci devono essere entrambe le cose, capacità di mantenere la propria individualità e abilità nel mantenere il gruppo coeso. su alcune divergenze ci si può smussare, su altre (quelle contrarie al pensiero, per intenderci) bisogna saper dare un no secco. questo per chiarirci, così come è altrettanto chiaro che il netfuturismo non fa per te. no problema, possiamo volerci bene lo stesso, no?

Marinetti ha detto...

Ma no, che sconvolse e sconvolse. Quando lessi il famigerato articolo sulla scuola mi vennero in mente ricordi di assemblee sessantottine e niente altro; roba vecchia e già fallita. E la tirata sugli amici e sui nemici mi ha richiamato vecchie robe sovietiche.
Per il resto, getto, leggo solo articoli con tutti i verbi coniugati al futuro: faremo, saremo, diremo.
Ma ci possiamo volere bene sicuramente, tutti gli uomini nuovi dovranno volersi bene; ma anche questa è roba già detta molto tempo fa.

Giovanni Getto ha detto...

tranquillo.
niente 68. niente sovietiche.
ti dirò di più: niente futurismo. anche.
non siamo qua a ripercorrere strade già fatte, ma ad inventare qualcosa di nuovo. qualcosa che ancora (ADESSO) non c'é, motivo principale per cui se ne parla... al futuro!
o se ti piace di più:
stiamo stendendo la fionda, passaggio indispensabile per lanciare lontano il sasso, ma qualcuno(molti) finché non vedono il sasso, non ci credono...

Marinetti ha detto...

Niente futurismo... sì, lo avevo intuito, Getto. Il futurismo era il pugno e lo schiaffo. Aspetto la tua fionda.