martedì 1 gennaio 2008

ogni uomo nuovo è creatore

parlavo con quell'uomo a mio fianco, a mia immagine e somiglianza, che mai capisce quello che sono e quello che faccio, lui etereo, di vetro, gli si vede attraverso. IO di fango.
- ma se sei di fango come fai ad erigerti sopra l'orizzonte?
- casco e mi rialzo, più veloce di quanto tu non riesca a vedere. cambio. ogni istante. ogni istante muta con me.
camminavo avanti. mai fermo. su questa infinita strada di fango che mi si para sempre dinnanzi.
- non ti volti mai dietro?
- so cosa c'è dietro, l'ho appena lasciato per sempre.
una vecchia decrepita, il cui olezzo di decomposizione non lascia mai le mie narici. attorno a lei mille e più zombi adoranti le hanno costruito un panchetto, un trono e uno scettro.
- odi la vecchia?
- conosco la vecchia, non ha più niente da dire.
le mie mani di fango si fusero con la strada di fango. non sapevo più dove finivano le mie dita e dove cominciava la strada.
- perdi consistenza, uomo di fango?
- plasmo la strada, uomo di vetro.
disegnavo i contorni, altre mani, un viso e una bocca e poi dissi
- ogni uomo è creatore
- blasfemia, blasfemia!! grandi sono gli artisti e ogni uomo adorarli deve
urlarono in coro gli zombi attorno alla vecchia compiaciuta
- hanno ragione.
- zitto, uomo di vetro. non è con voi che sto parlando.
la bocca che avevo disegnato sulla strada di fango innanzi a me, muovendosi parlò.
- l'uomo nuovo si riapproprierà delle proprie capacità creative. non più folle adoranti e critici estasiati grondanti di vuoteparole ai piedi di pochi idoli detentori del soldosapere e dell'artetalento. ma mostre, concerti, manifestazioni ed eventi artistici che nascono spontaneamente, continuamente in ogni quartiere, in ogni città. band musicali improvvisate alla fermata del tram, l'idraulico espone al bar dello sport. gli stadi sono deserti, le star incredule sopporteranno le ingiurie delle major perché sposarsi, drogarsi, cambiare religione o pettinatura non desterà più l'interesse dell'opinione pubblica. tutto comincerà con l'era della telematica. tanti timidamente scopriranno che techné ha fornito gli strumenti per liberare l'uomo nuovo. e poi sarà un esplosione. un firmamento di creazioni digitali popolerà la rete, con il fine naturale di comunicare, esprimere, conoscere. la guardiana schiatterà ingozzandosi con i suoi stessi soldi. è la fine dell'era dell'artista mito vuoto portatore di denaro e di vanadorazione, è l'inizio dell'era netfuturista dell'uomo nuovo creatore.
l'uomo di vetro è incredulo
- non è mai stato così, la vecchia lo sa. perché dovrebbe cambiare?
la vecchia annuiva e gli zombi adoranti urlavano approvazione.
- perché IO farò in modo che sia così

1 commento:

Antonio Saccoccio ha detto...

"non più folle adoranti e critici estasiati grondanti di vuoteparole ai piedi di pochi idoli detentori del soldosapere e dell'artetalento".

perfetto. avanti così.