martedì 1 aprile 2008

io vengo dal futuro

- salve straniero
- salve autoctono
- chiamami 'italiano'
- perché sei così abbattuto, italiano?
- è una situazione un po' di merda: scarsa gratificazione al lavoro, subisco i clientelismi, ho poco tempo per la mia famiglia e non riesco a realizzare i miei sogni e come se non bastasse la situazione economica, legale, etica e morale lascia molto a desiderare.
- ah. peccato. da noi non è così!
- come è possibile, è così dappertutto.
- ti assicuro che da noi non è così
- e com'è, da voi?
- da noi vige la meritocrazia. è lo stesso lavoratore che a fine anno decide se merita o no di più; pretende molto da sé stesso e si dà da fare per migliorarsi sempre. lavora poco perché vuol passare più tempo con la famiglia e dedicarsi ad attività diverse, perché sa che così completa la sua formazione intellettuale, fisica e morale. vorrebbe lavorare più ore, ma non cede alla tentazione perché ha capito che è troppo pericoloso.
- perché?
- abbiamo sperimentato in passato l'ultraspecializzazione
- cioé?
- ognuno sapeva tantissimo in un ristrettissimo campo
- come da noi e poi?
- si è arrivati al limite estremo in cui ognuno sapeva dare solo e sempre la stessa risposta alla stessa unica domanda. frustrante. depressivo. involutivo. mortale. lo chiamavamo 'l'uomo monodimensionale'.
- com'é accaduto il cambiamento?
- toccato il fondo. passato il tempo e speso energie, passione, forza, entusiasmo, dinamismo, curiosità.
- sarei proprio curioso di vedere il posto da dove vieni...
- allora un giorno ti ci porto
- tra l'altro non mi hai ancora detto da dove vieni...
- io? io vengo dal futuro

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