mercoledì 5 agosto 2009

bisticci ricreat(t)ivi forlì 30 luglio 2009 prime impressioni

Descrivere quanto visto il 30 luglio 2009 a Forlì al primo bisticcio ricreat(t)ivo richiederebbe un trattato, altroché! E forse diventerà proprio così, ma per mantenere lo stile comunicativo web 2.0, suddivido in brevi comunicazioni-proposte i vari aspetti e li discutiamo insieme nel tempo. Cominciamo con una rapida enunciazione degli spunti.
Innanzitutto, mi tolgo il dente (i denti), degli aspetti che andranno migliorati, perché il resto è stato solo positivo! Primo, ricordarsi che il 30 luglio, in era di global warming, è opportuno scegliere un luogo ben refrigerato. Secondo, tre bisticci in una serata sono troppi quando c'è la voglia di parlarne. Penalizzare l'ultimo per questioni di tempo è stato – un – vero – peccato. Tutto il resto? Azzeccato. Migliorabile, ma decisamente azzeccato.
1. Persone da ambiti diversi sono essenziali per avere punti di vista diversi. Che non tutti conoscano tutti crea l'occasione per nuovi confronti. Che ne dite di aggiungere un momento libero introduttivo per spontanee presentazioni, in fondo è un'occasione di festa!
2. Gli argomenti sono stati miratissimi. E' necessario, altrimenti è facilissimo andare off topic, per l'abitudine alla libera chiacchiera che spesso è inconcludente. E' vero che c'è un 'operatore di network' che riporta in topic, ma l'obiettivo è renderlo... non necessario!
3. Le relazioni sono state veloci, brillanti e pepate, quindi di stimolo alla discussione e supportate da idee chiare e coerenti, altrimenti si smontano in due secondi e il bisticcio finisce subito. Che ne dite di anticipare i bisticci con delle premesse in rete? i partecipanti li possono conoscere in anticipo e le relazioni diventano ancora più rapide e si crea più spazio per le discussioni.
4. I partecipanti sono stati coraggiosi nell'esprimere le proprie idee, rischiando pericolose contro repliche, e forse scoprendo a volte di aver detto anche panzanate. Non è comunque un male, anzi è un'occasione di miglioramento!
5. Anche il passaggio della parola può (e spesso lo è stato) essere gestito senza conduttore. Serve solo ascolto ed educazione e possono parlare tutti. I primi tentativi di schematizzare gli interventi sono stati rapidamente superati dalla cortesia dei presenti.
6. La discussione è democratica, se vogliamo, meritocratica! Ovvero, chiunque può parlare, il giudizio sulla qualità dell'intervento o sul confronto con la risposta è nelle reazioni dei presenti. Interventi geniali possono non essere capiti o interventi demagogici possono trarre in inganno: fa parte del gioco. Forse è un allenamento in più per imparare ad evitare entrambe i rischi!
7. L'energia nel bisticcio è bella finché rimane gioiosa e spiritosa. E' un duello, anzi una mischia, ma solo di idee e parole (e ti pare poco?). Le occasioni di risate ci sono state, le si possono moltiplicare. Visto che è anche un gioco, i partecipanti devono sentirsi liberi di afferrare giocosamente questa occasione di incontro.
8. Il buffet ci ha aiutato tutti (soprattutto le bevande fresche!) ed è stato anche un ottimo momento per fare pausa ed eventualmente proseguire a crocchi brandelli di discussione.
Di sicuro ho dimenticato qualcosa, ma mi sono già dilungato; chiudo anticipando cosa si intravede già da questa prima sera.
Gli incontri culturali possono(devono!) diventare bisticci ricreat(t)ivi. Relazioni magari più corpose, ma poi... via allo scontro!
Le serate con gli amici al bar, a casa o in spiaggia possono diventare bisticci ricreat(t)ivi. Si nomina un operatore di network, si decide un tema e lo si discute, conoscendo già... le regole del gioco!
Il bisticcio ricreat(t)ivo potrebbe diventare un nuovo gioco da improvvisare al ristorante, o nelle lunghe attese in stazione con perfetti estranei (meglio!) e con argomenti un po' più densi che calcio o veline.
Il buffet può diventare una cena o una grigliata all'aperto e così ecco altre occasione per 'bisticciare'.
Quando si è scoperto che è possibile essere presente e partecipe nelle discussioni, la gente si stuferà di ascoltarle nei mass media e preferirà il fare allo stare a guardare!
Quando sarà chiaro che anche la comunicazione è un'arte, forse la gente pretenderà lo stesso trattamento (proposta partecipativa!) anche da tutti gli altri tipi di arte monodirezionali, fino ad arrivare alla richiesta di partecipazione in tutti gli altri aspetti del vivere sociale.
Che i bisticci possano davvero essere una nuova scintilla per migliorarci la vita?

1 commento:

Antonio Saccoccio ha detto...

abbiamo davvero IMMENSIFICATO l'arte del dire.

nonostante il caldo tropicale e l'assoluta mancanza di ventilazione del locale.

ANCHE QUESTA E' FATTA.

AVANTI CON IL PROSSIMO BISTICCIO.

ADF