mercoledì 13 febbraio 2008

felice

se penso a ciò che ho fatto sono entusiasta.

se penso a ciò che avrei potuto fare sono costernato.

se penso a ciò che devo ancora fare sono determinato.

se penso a ciò che non potrò mai fare sono desolato.

se penso a ciò che sono ora sono soddisfatto.

se penso a ciò che avrei potuto essere sono deluso.

se penso a ciò che non avrei dovuto essere sono confuso.

se penso che solo con il solo pensiero (che scelgo io) posso modificare il mio stato d'animo (che troppo spesso sento definire in maniera passiva come un'imposizione esterna) sono contemporaneamente padrone di me stesso, fautore del mio futuro e protagonista della mia vita. in una parola sono felice.

4 commenti:

Giulio Morera ha detto...

Bravo Gianni, hai colto nel segno, tutto è relativo...
Pensa anche all'educazione, essa viene vista come qualcosa di imposto a nascondere la nostra vera indole.... invece è l'educazione la nostre indole.... Io sono o non sono perchè la vita mi ha educato a questo, certo esistono delle inclinazioni naturali, ma la maggior parte del nostro carattere è figlio dell'esperienza-educazione

Giovanni Getto ha detto...

ma il punto è che questo stato di 'relatività' del tutto, in gran parte (almeno per ciò che riguarda la propria percezione, che è una grande fetta di come vediamo il NOSTRO tutto) dipende dal nostro stato d'animo e quindi dal nostro modo (pensiero) di affrontare le cose.
ora come ora, sono andato un po' avanti nell'autoanalisi e trovo importanti contraddizioni. appena ne vengo a capo... posto!

Anonimo ha detto...

Beato te... io sono solo, come diceva Vico, di me stesso quasi libero.

Giovanni Getto ha detto...

macché stiamo qua a beatificarci? siamo mica dei preti, vero ratzinger?
se hai trovato qualcosa di buono in ciò che ho scritto, prendilo e usalo che diventi beato anche tu!
a tua disposizione!